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Il pilota di Vasto si è visto comminare una squalifica di ben 18 mesi. La Federmoto internazionale ha dichiarato lo stop per ‘The Maniac’ dal 17 dicembre 2019 al 16 giugno 2021. Scontato ora il ricorso al TAS, ma sarà difficile avere una qualche sentenza prima dell’estate.
Il merito della sentenza è infatti abbastanza curioso: si ammette la contaminazione alimentare (e quindi la totale accidentalità e non volontarietà dell'assunzione del Drostanolone, sostanza identificata nelle urine di Iannone) ma si punisce il pilota per non aver controllato la lista delle sostanze proibite. Una sentenza durissima - che di fatto stroncherebbe la carriera di Andrea - apparentemente del tutto incoerente con il restoAmareggiata naturalmente la reazione della squadra, che ha appena rilasciato una dichiarazione per bocca dell'AD di Aprilia Racing Massimo Rivola: “La sentenza ci lascia sconcertati per la pena inflitta ad Andrea ma anche molto soddisfatti nelle sue motivazioni. I giudici hanno riconosciuto la totale buona fede di Andrea e la inconsapevolezza nella assunzione confermando la tesi della contaminazione alimentare. Per questo la pena inflitta non ha alcun senso, alla luce delle motivazioni scritte dagli stessi giudici Andrea avrebbe dovuto essere assolto, come sempre è capitato agli altri atleti contaminati, ma questo quadro ci lascia tante speranze per il ricorso che auspichiamo sia molto veloce. Rivogliamo Andrea in sella alla sua Aprilia RS-GP, saremo al suo fianco fino alla fine di questa vicenda e lo sosterremo nel suo appello”.
La corte arbitrale sportiva (CAS) ha registrato gli appelli presentati dal pilota italiano della MotoGP Andrea Iannone e della World Anti-Doping Agency (WADA) contro la decisione presa dalla Corte Disciplinare Internazionale della Federazione Internazionale Motociclistica (FIM) in data 31 marzo 2020 in cui Andrea Iannone è stato riconosciuto colpevole di violazione della normativa antidoping, con l'imposizione di un periodo di sospensione di 18 mesi.
Andrea Iannone ha richiesto l'annullamento della sentenza, mentre la WADA ne richiede invece la sostituzione con una squalifica di quattro anni per il pilota.
Le procedure sono state unite, e verranno valutate dallo stesso pannello di giudici. La tempistica per la presentazione delle richieste scritte è in fase di definizione. Non è ancora stata stabilita la data dell'udienza.
rcostama76 ha scritto:Ad Alex Schwazer hanno dato 8 anni per una situazione molto più definita, con prove schiaccianti
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