Bimota (Tera, etc..)

[AleT]

Qualcuno ha avuto modo di provare queste soluzioni ingegneristiche? Tipo quella sospensione anteriore che montano su vari modelli...
https://bimota.it/new-tera/

La ditta è rimasta una realtà italiana? Almeno il design sembrerebbe esser partorito da uno con la mente neolatina sempre meglio degli obbrobri che si vedono ultimamente.
Purtroppo in giro non se ne vede una..

[Mad Max]

Ai tempi, ho avuto modo di provare qualche Tesi (a memoria, una 2/D e una 3/D) e la Vyrus.
Soluzioni ingegneristiche "esoteriche", che richiedono materiali sofisticati, accoppiamenti precisissimi e manutenzione costante per funzionare al meglio.
Tornando indietro nel tempo, era interessante anche il forcellone monobraccio anteriore RADD della Yamaha GTS 1000.

A quanto ricordo, la proprietà Bimota dovrebbe essere svizzera, mentre le linee produzione dovrebbero essere rimaste in Italia.
Nel 2019 il 49,9% della società è stato acquisito da Kawasaki Heavy Industries.

[ale22]

La sede è a Cerasolo al confine tra Rimini e San Marino, ci lavorano 2 miei ex colleghi e a sentir loro il lavoro non manca. L'unica che ho visto in giro era un prototipo guidato da un collaudatore.

[AleT]

Ecco perché usano motori Kawasaki ..

[Breve58]

La Bimota aveva un senso 40-50 anni fa quando le aziende italiane avevano perso il treno ed i giapponesi costruivano moto potenti (per l'epoca) ma dotate di telai scarsomediocri e dall'estetica che cercava di accontentare tutti mentre le Bimota oltre ad avere telai con la T maiuscola avevano un'immagine di moto racing senza compromessi. Oggi sinceramente dubito che possano offrire di più di una Ducati V4. Per fare un paragone automobilistico quando ero ragazzo avere una Bimota era come avere oggi una Pagani motorizzata Mercedes

[Bat21]

Bimota?

Gran belle moto da vedere per soluzioni avveniristiche spesso impensabili ...ma in tutta sincerità, non m'interesserebbe averne una ...

qualora insorgessero noie alla ciclistica, anche a seguito di un piccolo incidente, chi saprebbe metterci mano

[Misterkap]

Per carità...al di là della narrazione mitologica in cui si esalta e favoleggia di soluzioni strabilianti, la ritengo la classica moto per allocchi facoltosi.
Ricordo bene la prova di una Tesi motorizzata ducati di tanti anni fa in una rivista ( moto tecnica o simile) .
Sinteticamente, al netto dell'ammirazione per soluzioni tecniche così azzardate, si affermava senza tanti giri di parola che la moto in questione era di una inaffidabilità a dir poco insopportabile. Addirittura c'erano problemi di accensione random la cui natura rimaneva oscura anche alla casa madre...
In sostanza una vera moto da salotto, da acquistare e tenerla ferma.
Può darsi che oggi le cose siano cambiate, ma mi fiderei poco sinceramente. Ha molto più senso per esempio una Ducati streetfighter Lamborghini o una ktm Brabus.



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[Giax]

Be’, di Bi.Mo.Ta. diciamo che comunque resto rispettoso di Ta.mburini…
A me intrigavano i tuning da sportive tradizionali, tipo le Ducati/Cagiva come la DB1 o anche oggetti come la SB8K col motore del TL1000 etc.
Molto meno le varie sperimentazioni di “soluzioni ingegneristiche”: Tesi, Vyrus e compagnia.
Ecco forse ai tempi dell’HyperMotard guardavo la DBx…

[Cesar 1]

Soluzioni tecniche curiose e mirabolanti...sicuramente molto attraenti.
...e poi durante la successiva prova il tester raggiunge apici di facilità, di precisione e di efficacia di guida di due o tre gradini sopra a quanto riusciva a fare normalmente impegnandosi con altre ottime moto.

Se ciò fosse vero nelle competizioni ci sarebbero solo moto con queste ciclistiche, ma così non è.
Forcelle stile BMW, telai stile TESI, forcelle monostelo ed altre a leveraggi complicati...sono solo fuffa!
Lo stesso forcellone monobraccio...verrà abbandonato in funzione del classico bibraccio più leggero a pari rigidità.
D'altraparte...costano, non ne producono, non sono moto belle (la BIMOTA è un roito/aborto/design a caso stile MV disegnato da un alcolizzato dell'azerbaijan) e...NON SE NE VEDONO IN GIRO.
Le classiche moto che si vedono solo all'EICMA e sulla relativa copertina di Motociclismo.

[Misterkap]

Sono stato forse tranchant nei confronti di Bimota, ma non certo per un astio personale. Sono sicuro di non averne visto su strada mai un esemplare in tanti e più anni. Ricordo benissimo invece di aver visto almeno venti anni fa un esemplare di Bugatti eb 110 , precisamente sulla Via dei Laghi nei pressi di Castel Gandolfo (Roma).
A parte questo aneddoto sull'avvistamento di prodotti rari e costosi e dal presupposto che sono sempre stato orgoglioso dei prodotti italici di qualità o di nicchia coraggiosa, per me nella mia mente e nel mio cuore nulla potrà mai essere paragonato alle soluzioni davvero geniali, avveniristiche, tremendamente efficaci e vittoriose di quel fantastico visionario che fu John Britten con la sua creatura che costruì da zero nel suo capannone in Nuova Zelanda.
Le soluzioni uniche ed innovative di quella moto fanno apparire tutte le altre come aria fritta o fumo agli occhi.
Erano gli anni 90 ed io mi ero comprato una Moto Guzzi le mans 3 usata che ai miei occhi era una gran ferro ( seppur al tempo sbeffeggiata da tutti) e cominciai ad appassionarmi delle competizioni in cui le V7 ampiamente elaborate si davano da fare nelle famose Battle of Twins in Europa ed in America.
Ero diventato un fan entusiasta della mia moto guzzi e compravo tutte le riviste tecniche che approfondivano l'argomento. In una di queste , Moto Tecnica o super moto tecnica c'era una rassegna fotografica dettagliata di tutte le bicilindriche che se le davano di santa ragione nei vari campionati in tutto il mondo . In questa rassegna tra le altre, oltre la mitica Moto Guzzi del dr John , c'era questo strano mezzo che proveniva dalla Nuova Zelanda, progettato ed assemblato personalmente fino all'ultima vite dal suo visionario ideatore John Britten .
Consiglio a tutti di documentarsi sulla sua storia e di vedere i filmati in cui si vede come egli si costruiva a casa i pezzi della moto e quelli delle gare ove la sua moto bastonava a mani basse i mostri dell'epoca, Ducati compresa. Lui definiva la sua creatura come un missile posato sulla lama di un coltello.
La sua era una moto senza telaio.
La sua morte precoce interruppe quel progetto che rimase unico nella storia del motociclismo moderno.
Ogni tanto rivedo quei filmati e mi commuovo . Quando vedo la sagoma del suo motore V twin 60° ( di sua originale progettazione ) ,penso che un bicilindrico non potrà mai essere che un V longitudinale. Sarò forse irrimediabilmente romantico o rimbambito. Od entrambe le cose.

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[Mad Max]

Grande Misterkap!

Indimenticabile Britten V1000 (...anche se io avevo un debole per la "Guzzi del dentista")!

[Giax]

la BIMOTA è un roito/aborto/design a caso stile MV disegnato da un alcolizzato dell'azerbaijan

Urca. Ribadito che molte non piacciono neanche a me, questa mi pare un po’ un’asserzione forte.

[Cesar 1]

Guarda...la Tera è bruttina...ma la nuda è oscena!

[TIZIANO62]

concordo sul fatto che la nuda sia oscena, ma la Tera...dai....non mi sembra male.
...p.s.....dove metteranno la targa?

[AleT]

Sul leccaruota.

[Giax]

Moto di 40 o 50 anni fa, come la SB5 di Tamburini (per citarne una) non mi paiono orripilanti.

[Giax]

Ma anche la DBx che citavo prima.

Se invece Ti riferisci al catalogo attuale… non incontra molto nemmeno il mio gusto.

[Cesar 1]

La Bimota di adesso non è quella di 50 anni fa ...solo il nome è lo stesso.

[Mad Max]

Beh, le varie Tesi non è che fossero brutte...



Esteticamente, a me non dispiace neppure la nuova Tera.
Concordo sul fatto che la la KB4-RC sia una delle cose più sgraziate mai proposte dalla fabbrica riminese.

[pave]

Questa nuova Tera mi pare inguardabile, ma in passato qualche vero gioiello è uscito dalla fabbrica Bimota.

Lamps